Il team della startup è internazionale, composto da 32 persone, di cui 20 basate in Italia: a guidarlo è il CEO Nicolò Petrone insieme ai co-founder Mohamed Younes (COO) ed Alberto Marchetti (CMO).  Petrone è un giovane talento (classe 1993) con un solido background di finanza aziendale che già in passato ha concluso un’operazione di exit con la piattaforma fintech Medici, acquisita a marzo 2021 dall’unicorno Prove. La sua passione è costruire cose e portare sul mercato prodotti che cambiano il mondo. È stato recentemente inserito nella lista “30 Under 30” di Forbes per l’Italia. Ed è proprio con lui che abbiamo voluto scambiare alcune impressioni.

Può darci una definizione di 1000Farmacie?

“1000Farmacie è una startup, lanciata in piena pandemia, ad aprile 2020 ed è una piattaforma digitale che riunisce decine di farmacie italiane attraverso l’integrazione con il loro sistema gestionale, diventando di fatto una farmacia online con un più vasto assortimento di prodotti presente sul mercato. Il nostro modello operativo è bi-direzionale: è fondamentale la relazione sia con la farmacia, sia con l’azienda farmaceutica.”

Come nasce la vostra intuizione?

“Nasciamo a seguito della constatazione di 3 evidenze all’interno del mercato farmaceutico online: in primis, tra tutti i settori merceologici, quello farmaceutico online ha il tasso di penetrazione più basso 5% ma allo stesso tempo il tasso di crescita più alto. In secondo luogo, considerando le 200 mila referenze presenti sul mercato, trovare tutti i prodotti che si cercano nella stessa farmacia è veramente complicato. Infine, la terza è più significativa è che il mercato farmaceutico italiano è composto da 23.000 farmacie ma solo 6 vendono online.

Cosa unisce questi tre fattori?

“La nostra proposta. Ci siamo chiesti: perché non creare una tecnologia che integri tutte le farmacie indipendenti e che consenta di spostare virtualmente il loro stock su questa piattaforma? L’”ultimo miglio”, quello che porta i prodotti a casa dei consumatori, in Italia nei medicinali semplicemente non esiste: è quello il nostro obiettivo, e vale tantissimo”.Una piattaforma digitale che riunisce decine di farmacie italiane attraverso l’integrazione con il loro sistema gestionale, diventando di fatto una farmacia online con un più vasto assortimento di prodotti presente sul mercato.

Quali sono stati i riscontri delle farmacie?

“Il network di prossimità di farmacie è lo stesso dell’inizio, abbiamo spesso contatti con farmacie che sono fuori città, “rurali”, che non riescono a vendere quanto vorrebbero e di conseguenza. per aumentare i profitti, si appoggiano a noi. Attraverso il nostro sistema, i fatturati di queste farmacie sono saliti anche fino oltre i 100.000 euro al mese per farmacia.”

La situazione all’estero è diversa da quella italiana?

“Non molto dissimile. E infatti tutti i Paesi europei dove ci sono tante farmacie sono molto propensi ad adottare stili di business simili a quello di 1000Farmacie, ed esistono già due o tre realtà di questo genere, ad esempio, tra Francia e Spagna.”

Un vincolo condizionante è certamente rappresentato dalla prescrizione medica, ideata e realizzata per la vendita “fisica” del medicinale. Come gestite questo aspetto?

“La nostra architettura prevede che le ricette vengano caricate sulla piattaforma,quindi trasferite alla farmacia che preparerà il prodotto che verrà inviato al destinatore finale. In Italia le ricette sono ovviamente dematerializzate ma per esempio in Germania sono ancora cartacee. La pandemia ha accelerato il trend dell’e-commerce e la propensione al digitale sia lato offerta, sia lato domanda, in qualunque ambito, medicinali compresi. L’algoritmo inoltre ci consente di dare visibilità a prodotti per cui non è necessaria la prescrizione, ma che integrano o sono complementari alle cure necessarie per specifiche patologie di cui soffrono i pazienti che si rivolgono alle farmacie. In questo modo si amplia in modo organico la gamma dell’offerta disponibile, con benefici commerciali evidenti”.

Tempistiche per l’implementazione?

“Sicuramente entro la fine dell’anno”.